venerdì 28 marzo 2008

E' già passata la Pasqua °_°

Fa un certo effetto essere già alla fine di marzo e pensare che è già passata la Pasqua, festa che per i più vetusti (tipo me) segna un po' l'inizio ufficiale della stagione primaverile. Oltretutto, dopo una Pasqua come quest'anno passata a guardar piovere, mi sembra a volte di essere ancora in pieno inverno e sperare che arrivino presto le vacanze di Capodanno.
Ma bisogna guardare avanti, domanisera arriva anche l'ora legale (le 2 diventeranno di colpo le 3, ricordatevelo!) e il 24 aprile riparte la stagione al Mamamia a Torre del Lago; non che l'anno scorso ci sia andato poi così spesso, solo la sera dell'inaugurazione e il primo maggio, ma come tutti i posti "simbolo" anche la sola idea che ci sia qualora avessi voglia e modo di andarci mi fa piacere. Anche se onestamente spero di andarci molto più spesso e di non fare nessun brutto incontro (e con due cuba-libre in corpo i brutti incontri sono ancora più brutti) proprio quando decido di divertirmi; comunque per non saper né leggere né scrivere ho già prenotato un posto dove dormire quella notte, ora spero solo che Riccardo Cresci (il meteorologo di Sky, sul canale 501... lo adoro, belli e intelligenti come lui ne esiston pochi... peccato sia etero, ma nessuno è perfetto) mi faccia avere delle belle previsioni per quella sera così sono a posto.
Come avrete intuito già da prima non ho fatto niente di speciale, salvo il sabato pomeriggio fare un salto verso San Marino insieme a Diego giusto per "cambiare aria"; deciso all'ultimo, quindi non ho fatto in tempo ad avvertire nessuno degli amici che stanno lì e gli chiedo nuovamente scusa se non siamo riusciti a beccarsi; promesso che ci sarà un'altra occasione il più presto possibile :)
A questo punto credo di aver dato abbastanza info aggiornate sul sottoscritto, che da un po' mancavano e che in fondo è giusto che sul mio blog ci siano... a presto, e buon fine settimana a tutti quanti.

venerdì 21 marzo 2008

A te

Raramente ho apprezzato davvero le canzoni di Lorenzo Cherubini (o meglio Jovanotti, per chi come me lo ha visto "nascere" come personaggio ai tempi di "Gimme five"), ma ieri mattina ascoltando Tutto esaurito su 105 mi sono dovuto ricredere. Perché nell'ultimo disco ha inserito una canzone, musicalmente semplice, ma che nel testo ha tante tante cose che spesso vorrei dire e che non riesco a dire (non a caso è Cherubini che sa scrivere canzoni, non io). La regalo anche a chi legge questo blog, magari per caso, augurando a tutti di poter provare dentro la "spinta" che fa scrivere cose come queste...

A te che sei l’unico al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre lo stesso
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unico amico
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire,
che riesci a render la fatica un' immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei,
sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei,
compagno dei giorni miei...sostanza dei sogni...

lunedì 10 marzo 2008

Buon compleanno!

E' la seconda volta che te lo dico, ed è sempre immensamente bello... perché significa che hai scelto di vivere un altro anno della tua vita vicino a me, e che posso sperare che tu voglia passarne un altro regalandomi la gioia del tuo amore...

BUON COMPLEANNO DIEGO!

Spegnimi
come vuoi
buon compleanno
è così
stai con me
la tua voce così bella

Amo te
e quel sapore che
sa di acqua di mare

Sai perché parlo sempre di te
con i miei amici i miei amici i miei amici
sai perché quando dormo con te
quasi quasi trattengo il respiro
mentre ridi e dici
ma tu sei qui per me

Sei felice
sono felice sì, sì
buon compleanno ora spegnimi

Sai perché parlo sempre di te
con i miei amici i miei amici i miei amici
sai perché quando parlo con te
spero che sia sincero che si avveri ogni più profondo desiderio
sai di acqua di mare sai di vento
mentre ridi e dici
tutto quello che vuoi

Dimmi chi sei
amo te
volevo dirtelo
per il tuo compleanno

Sai perché parlo sempre di te
con i miei amici i miei amici i miei amici
sai perché parlo sempre di te
con i miei amici i miei amici i miei amici
tutto quello che…
spegnimi
per il tuo compleanno
tutto quello che vuoi


domenica 9 marzo 2008

Novecento

E' da qualche tempo che non scrivo sul blog qualcosa che riguardi la mia vita privata, non perché non ne abbia una, ma dato che non vi sono avvenimenti rilevanti o cambiamenti epocali sarebbe uno scrivere all'incirca sempre le stesse cose, e la ripetitività non è una delle cose più interessanti che ci siano al mondo ;)

Siamo in campagna elettorale, e stranamente ne ho già le palle piene; sia per l'invasione dei soliti due politici in ogni programma e trasmissione, sia per le falsità evidenti che ripetono in continuazione senza uno stronzo che glielo dica nel muso. Ad esempio qualcuno che chieda a Fini come mai solo a dicembre spalava merda su Berlusconi e oggi se lo abbraccia ad ogni comizio; è vero che la gente può cambiare e che si può cambiare la propria opinione su di loro, ma può succedere in due anni (e ne so qualcosa di come possono cambiare le cose e le persone in due anni) non certo in due mesi!!! Ma è solo la prima cosa che mi viene in mente delle migliaia che ci sarebbero per l'una e l'altra parte; invidio un po' gli spagnoli, che oggi vanno a votare sapendo che chiunque eleggano rispetterà le promesse che gli ha fatto in campagna elettorale e soprattutto rispetterà i loro diritti e la loro dignità. Noi in Italia possiamo al massimo sperare che chiunque verrà eletto non ci metta nei ghetti o ci condanni all'esilio...

Voltando appena pagina, ma nemmeno troppo, torniamo al festival di Sanremo finito sabato scorso. Una delle cose che non capisco di Sanremo e che trovo odiose è che tutti mettono in rilievo solo le canzoni sceme e i vari scandaletti, e condannano al silenzio e all'oblio quelle che sono delle canzoni belle e profonde solo perché chi le propone è magari un ragazzo che sembra un adolescente sbarbato che ha divorato tonnellate di Bob Dylan (cioè, ho detto BOB DYLAN, non Gigidalessio!) e alle spalle ha un Adriano Aragozzini invece che un Cecchetto. Sto parlando di Valerio Sanzotta, che è nato a Roma l'8 marzo del 1979 e che al festival di Sanremo ha presentato l'unica canzone che mi ha davvero commosso e fatto incazzare. E siccome in radio non la sentirete mai, e so che tra chi legge questo blog ci sono tante persone che non hanno mai conosciuto il muro di Berlino e per cui "Winds of change" degli Skorpions è solo una bella ballata rock (non per colpa loro, il muro è caduto nel 1989),vi metto qui sia il link al video della sua esibizione tratto da Youtube, sia il testo della canzone con all'interno il link delle pagine che in rete descrivono gli avvenimenti di cui si parla. Ovviamente anche chi è più grande farebbe bene a leggere e ascoltare con attenzione, la nostra storia dovrebbe averci insegnato tante cose ma spesso siamo troppo rincoglioniti dala televisione per ricordarcele... ecco, ascoltatevi questa canzone, godetevi il magnifico suono dylaniano, e fate attenzione alle parole.

E mi svegliai un mattino in una vita sconosciuta,
una vita che sembrava già vissuta;
tra la luce che barbaglia e la casa che bisbiglia
un sogno scolorava tra le ciglia.
Mio nonno era un bracciante, mio padre clandestino,
operaio al Lingotto di Torino,
la chiamarono presto madre la sua ragazza amata
mi scoprì al mondo l’Italia liberata.

Cambieranno uomini e cambieranno re

Passeranno strade in discesa
Brucerà un deserto dove erano giardini
Cambieranno lingue e confini.

E non fu solo un sogno e non ci credemmo poco
mettere il mondo a ferro e fuoco,
mentre un’altra stagione già suonava la campana
il primo rintocco fu a Piazza Fontana.
Era un giorno di maggio, un giorno di lavoro
il mattino che trovarono Aldo Moro,
e la mente fu la stessa e fu identica la mossa
assassina che uccise Guido Rossa.

Cambieranno uomini e cambieranno re
Passeranno strade in discesa
Brucerà un deserto dove erano giardini
Cambieranno lingue e confini.

A Padova di sera c’era l’Italia tutta
Quella sera in Piazza della Frutta
e fu come abbandonare un padre o un amico
quando il cielo rivolle indietro Enrico.
Adesso ho giorni buoni e una vita dignitosa
ma non mi piego a una coscienza silenziosa
al futuro porto in dote la memoria
nel cuore rugge l’urlo della storia.

Cambieranno uomini e cambieranno re
Passeranno strade in discesa
Brucerà un deserto dove erano giardini
Cambieranno lingue e confini.




E poi chiedetevi, dopo tutto questo, come è possibile che ci siano così tante teste di cazzo intorno a noi, e come sia possibile che ancora qualcuno che li voti creda alle stronzate che dicono.
Non si è mai troppo giovani per non ricordare, non si è mai troppo vecchi per dimenticare.

domenica 2 marzo 2008

Perché Sanremo è...

... una discreta rottura di coglioni. Non per colpa dei cantanti, ognuno dei quali fa il suo "dovere" nel bene o nel male, o delle canzoni, che possono piacere o non piacere a seconda dei gusti; ma per colpa di tutto il resto, dal trascinare il festival per cinque serate quando ne basterebbero tre o quattro, ai siparietti insulsi di promozione di film, telefilm e musical, agli intermezzi di cinque minuti tra una canzone e l'altra. Sarà per questo che tanta gente abbassa il volume della televisione per sentire quello della radio dove i Gialappa's (tre "anziani" che riescono ancora a divertire riuscendo nel compito semanticamente impossibile di trasformandosi senza cambiare) commentano il festival mettendo in campo nomi quali Rudi Zerbi (capo della Sony Music) o il maestro Vittorio Cosma ridendo di tutto e di tutti come merita quella che ormai è una grande sagra di paese.

Di commenti se ne sono letti molti in giro, e quelli in cui mi riconosco di più sono quelli fatti da Gino Cataldo di Repubblica che riporterò a fine post; per me, i vincitori assoluti sono Elio e le Storie Tese, prima volta in cui ho registrato un Dopofestival per rigodermelo il giorno dopo e che nell'ultima serata hanno avuto il coraggio inusitato di cantare sul palco con chitarre e batteria l'aria più celebre del "Barbiere di Siviglia" di Rossini. Ha ragione Fegiz, "hanno cultura musicale, memoria storica e potrebbero metter su un loro festival in grado di unire in un abbraccio ecumenico tutte le sottoculture che oggi cercano di farsi strada nel panorama musicale italiano, insieme alle icone preesistenti e persistenti".
Poi, per i giovani io avrei fatto vincere non i Sonohra (che metto comunque al secondo posto perché sarà anche banale ma a me la loro canzone è piaciuta, così come il modo in cui l'hanno cantata) ma Valeria Vaglio con la sua "Ore ed Ore", racconto di un amore omosessuale tra donne talmente delicato ma altrettanto forte e profondo che al confronto la canzone della Tatangelo è un rutto unico di cinque minuti.
Tra i big, io avrei fatto vincere L'aura (che nella serata dei duetti ha regalato un'interpretazione memorabile con i Rezophonic e Cristina dei Lacuna Coil, e che vi propongo nel video alla fine del post), seguita da Gazzè e Tricarico. Ma è solo una mia idea, anche se già qualche addetto ai lavori prevede che nelle radio spopoleranno i Finley, L'Aura, i Sonhora, Frankie H NRG (quest'estate) e Mario Venuti, quindi forse non è solo mia.

Ecco i voti di Gino Castaldo dal sito di Repubblica:
Paolo Meneguzzi - Grande
Il titolo è ovviamente un autogol, ma non infieriamo. Meneguzzi è uno strano caso di resistenza attiva al festival. C’è praticamente sempre, e continua a non lasciare tracce. Anche quest’anno si è adoperato per non smentire la sua non-fama. Perfino più tradizionale del solito. Magari l’anno prossimo Sanremo non ci sarà, ma lui ci andrà lo stesso, a farsi la settimana in riviera.
Cammina nel sole - Gianluca Grignani Voto: 6-
Il voto è salito lungo la settimana, se non altro perché è tra i pochi che non ha stonato, cosa che in questo festival è rarissima. Il meno è per la somiglianza stilistica con Zucchero.
Non finisce qui - Little Tony Voto: 5
In fondo è tenero, invecchiato con dignità. E la canzone non è neanche così male, o meglio diciamo che poteva andare molto ma molto peggio. E’ la sua My way, in pratica, tipo la vita l’ho vissuta così, a modo mio. Dopo questo festival la canzone potrebbe cantarla anche Pippo baudo con verosimile significato biografico. Cinquant’anni di carriera. Diciamo un punto per decennio.
Un falco chiuso in gabbia - Toto Cutugno Voto: 2
Sì, è vero, è fedele a se stesso. Ma stona pure questa sera. E poi questa roba non si può proprio più vedere né sentire. Magari ora insulterà pure me, ma io, a differenza di Fegiz, non gli ho mai chiesto di portarmi in Russia
Basta - L’Aura Voto: 6 -
Anche questo titolo rischia l’autogol (e infattio Mina-Ocone da Elio non ha perso l’occasione). Lei è bravissima, davvero, e questa sera almeno l’ha cantata davvero bene. Ma la canzone rimane modesta, e vagamente pretenziosa.
Il mio amico - Anna Tatangelo Voto: 0
E’ il vero caso del festival. Il testo non è solo brutto, è addirittura inquietante, offensivo. I gay dovrebbero aspettarla fuori del teatro e spiegarle due o tre cose della vita. E’ anche truccata malissimo, segno che il suo amico gay, che è il suo truccatore, alla fine ha perso la pazienza anche lui.
Cammina cammina - Minghi Voto: 5 +
Sì, lo so, è un voto abbastanza alto. Forse troppo, ma povero Minghi, la canzone non è poi così brutta. Ce l’ha messa tutta. La canta con qualche esitazione, accellera troppo, per fare il furbo con l’interpretazione sbilenca e non scontata. Ma alla fine dai, il cinque se lo merita tutto. Il più è d’incoraggiamento. Alla carriera. A patto che a Sanremo non ci torni, almeno per un paio d’anni. Ripassando dal via.
A ferro e fuoco - Mario Venuti Voto: 7
Per Venuti ho un debole. E poi l’idea di riformare i Denovo… Sano romanticismo e buon gusto musicale. La canzone è bella, testo un po’ evanescente, ma è una delle poche da cantare con un certo tasso di allegra pienezza. Provate in macchina, quando non vi sente nessuno, a cantarla a squarciagola. Funziona.
Colpo di fulmine - Giò di Tonno/Lola Ponce Voto: 3
L’equazione musical=festival non è così ovvia, anche se sono lì lì per vincere, o comunque per piazzarsi bene. Sembra troppo costruita, e sono di una stucchevolezza insostenibile. C’è il marchio Nannini, ma se l’avesse cantata lei forse avrebbe fatto un altro effetto.
L’ultimo film insieme - Zarrillo Voto: 6-
Sono leggermente in imbarazzo. Che volete che vi dica, alla fine dopo tutte queste sconcezze, mi pare una canzone onesta, ben fatta, senza molte pretese. Certo, se ne può fare a meno benissimo. Anzi, se ne deve fare a meno, ma lui è carino, pulito, un piccolo artigiano della canzone che non fa male a nessuno. Magari qualche cuore che può deliziarsi con un pezzo del genere da qualche parte c’è. Il voto è di simpatia.
Eppure mi hai cambiato la vita - Fabrizio Moro Voto: 6-
Anche qui i blogger mi fustigheranno. Sì, magari per stanchezza si diventa più buoni, ma in fondo non è male. Il pezzo è ben costruito. Funzionava meglio l’ascolto del disco. Quando la canta in diretta strilla un po’ troppo. Ma via, una sufficienza non si nega. Anche se il trionfo della giuria di qualità un forte dubbio me lo insinua. Forse ho sbagliato tutto. Capita
Il rubacuori - Tiromancino Voto: 7
Allora, lo so che questo sarà uno dei casi della giornata. A me la canzone non dispiace affatto. Zampa non la canta da Dio ma è bella, e ha un testo dolente che nel trionfalismo del carrozzone assume un fascino tutto suo. Se poi come dice qualcuno è furba, questo è un argomento irricevibile. Mica possiamo fare il processo alle intenzioni. Insomma il voto è alto e ora massacratemi pure.
Rivoluzione - Frankie Hi Nrg Voto: 6
Ottima la citazione deandreiana all’inizio, anche se a qualcuno potrà sembrare blasfema. Bella anche l’idea di portare il vinile originale e metterlo sul palco. Ma continua a non convincermi l’arrangiamento. Un rap del genere non si può fare con la telecamera che stacca sulle trombette dell’orchestra. Diventa una farsa. Peccato
Ricordi - Finley Voto: 2
Proprio non li sopporto, e non riesco a togliermi dalla testa il duetto con Belinda, uno dei punti più bassi del già basso festival. Lo metterei alla pari col coro della squadra dei preti che hanno cantato We’re the champions in latino. E poi questi giovani che sembrano più vecchi dei vecchi mi fanno orrore. Sono già sanremesi, con una fittizia patina rock, condita di stecche. E poi quei guantini…
Elio e le Storie Tese Voto: 9
Se mai ci sarà qualcosa da ricordare di questo festival sarà il primo stupendo dopofestival della storia (per chi è riuscito a vederlo, vista l’orario impossibile a cui andava in onda). Il voto non è solo per questa sera. E’ per la versione del pezzo della Tatangelo fatto a marcetta da avanspettacolo, per il Vecchio Scarpone swingato, per la parodia dei Sonhora con la H che non si sa dove mettere eccetera eccetera. Ma anche il pezzo che stanno facendo è sublime. Se vogliono salvare il festival l’anno prossimo lo devono affidare a loro. Grazie di esistere
Baciami adesso - Mietta Voto: 2
Perchè?
Il solito sesso - Max Gazzè Voto: 6
Qui il discorso è complicato. Il voto è una media ragionata. La canzone ascoltata su disco è buona, originale, con cambi di tonalità insoliti. Ma la prima sera l’ha cantata in modo orrendo. Si è capito meglio la sera dei duetti, anzi del trio con Rei e Turci. Lì è sembrata magnifica. Questa sera l’ha cantata discretamente. Anche se con troppe sssssss sputazzate nel microfono. Complicato? Non tanto. La canzone rimane buona.
L’amore non si spiega- Sergio cammariere Voto: 7
Un tocco di classe, quantomeno. La canzone è decisamente elegante. Lui è troppo emotivo e la canta con un poco di tremarella nella voce, o meglio un eccesso di vibrato. Ma Bosso alla tromba è fantastico. Musica, perlomeno.
Grande sud - Eugenio bennato Voto: 6+
Che dire? Bennato è uno che da anni fatica come un matto per portare avanti la musica folk in tutti i luoghi e in tutte le maniere. Il pezzo è un po’ scontato, almeno per chi ama e segue le cose della pizzica. Alla fine, diciamo una buona sufficienza.
Vita Tranquilla - Tricarico Voto: 9
Questo farà infuriare molti. Ma lo voglio spiegare. La performance disgraziata della prima sera mi è sembrata il grido disperato di un disadattato capitato in un pianeta assurdo, dove nessuno era in grado di capirlo. Le sue stonature sono poesia del disagio. Poi qualcuno, tipo Assante, dirà che è solo una mezzasega e per questo stona. E invece è lunatico, stralunato, un vero diverso in un panorama di conformisti. Lui è proprio così e quello che canta è pura autentica follia. Drammatico, fuori come un balcone, un marziano a Sanremo. E’ sincero. La sua spericolatezza sono i suoi fantasmi. Vorrebbe davvero avere una vita tranquilla. Poverino.
I vincitori Voto: 0
Giò di Tonno/Lola Ponce
Tatangelo
Moro
Non è che a questo festival ci fosse tanto da premiare. Ma la vittoria dei due zuccherini e il secondo posto della Tatangelo riportano il festival ai suoi anni peggiori. Va detto che era prevedibile. L’andazzo si era capito da un pezzo. Ciò non toglie che siamo alle solite. Questi meccanismi di voto, compresa la giuria di qualità che di qualità non era, sono sconcertanti. Come diciamo da anni. In fondo l’anno scorso è vero che ha vinto Cristicchi ma secondo e terzo furono Albano e Mazzocchetti, quindi c’è mancato un pelo. In questo davvero il festival non cambia. Peccato.