giovedì 6 dicembre 2007

Tornati...

Eccoci di nuovo qua, dopo qualche giorno in cui ho avuto fin troppe cose da fare per avere il tempo di mettere mano al blog e a internet in generale... ho ricominciato a lavorare anche di mattina, ieri c'è stato il funerale di mio zio (la zia è ancora in ospedale, l'hanno operata ieri), insomma sono stat giorni piuttosto intensi.

Ringrazio tutti quelli che si sono fatti sentire, via telefono o via internet, chiedendomi notizie sulla salute di Diego... ci aveva preso in pieno Devil80 del forum del Mamamia, si è trattato di un brutto attacco di panico, dovuto secondo i dottori dell'ospedale di Faenza allo stress accumulato. Gli hanno dato una medicina da prendere tutti i giorni fino alla maturità, più una di emergenza da prendere in caso di un altro attacco... in pratica è una specie di sociofobia, quando ha vicino molta gente gli prendono i sintomi dell'attacco di panico. Non è una bella cosa, vabbè, ma perlomeno non è niente di troppo grave... è stata la prima volta da quando siamo insieme in cui ho avuto davvero paura di perderlo, ed è stata una sensazione terribile...

Ma per chiudere con un sorriso (perché comunque bisogna cercare di trovare sempre un motivo per sorridere e andare avanti), vi faccio vedere un cartello che è all'ingresso del reparto di ortopedia dell'ospedale di Pescia, dove è ricoverata mia zia... un'ospedale talmente eccezionale che invece della protesi usano le ORTESI!!!! :D

lunedì 3 dicembre 2007

Ciao zio :(

Quelli di voi che abitano in Toscana e leggono il Tirreno avranno trovato stamani a pagina 9, in fondo, un articolo che parla di Monsummano, titolo "Muore sul furgone contro un muro". Quell'uomo era mio zio, Marcello, e un malore improvviso gli ha impedito di frenare avvicinandosi a uno stop, il piede è rimasto sull'acceleratore perché non è riuscito a muovere le gambe e si è schiantato contro un muretto; mia zia che era con lui è in ospedale con una spalla e una gamba rotte, e ancora non sa nulla. Negli ultimi anni ci eravamo visti poche volte, io sempre o a lavorare o fuori casa, lui e mia zia a correr dietro al nipotino che mio cugino gli ha "regalato" pochi anni fa; il ricordo più forte che ho di lui sono due ricordi... il primo, quando da bambino mi facevo portare da loro la domenica per guardare "Drive In" con mia cugina e leggere l'Unità (che mio babbo, da buon democristiano, non mi comprava); il secondo, nell'estate del '99 quando andammo a trovarli in vacanza a Maresca e invece di un pomeriggio soltanto rimasi con loro un'intera settimana, quella che fu poi l'ultima estate della mia infanzia (perché dall'anno dopo entrai nel Gruppo Giovani della parrocchia e diventai a tutti gli effetti un adolescente). Sono bei ricordi, e li tengo tra quelli più cari che ho.

Dato che né Tirreno né Nazione pubblicano online la cronaca locale e regionale, vi copio qui l'articolo del "Tirreno" di oggi:
Ancora un incidente mortale a Monsummano, sulla via Francesca, a due settimane esatte dalla morte di una giovane donna con una dinanica simile. Ha perso la vita un uomo, Marcello Romani, 71 anni, che si è schiantato con il suo furgoncino contro il muro di un'abitazione.
E' successo ieri pomeriggio intorno alle 17.30, quando il Porter Piaggio di Romani ha attaversato la ex statale andando a urtare violentemente contro il muro dala parte opposta della strada.
Sul furgoncino si trovavano Marcello Romani, falegname in pensione, e la moglie Maria Cardelli di 68 anni.
Il Porter stava arrivando da via Pozzarello-Violi, una stretta strada di campagna che collega le due frazioni omonime. All'approssimarsi dell'incrocio con via Francesca però il furgone, nonostante lo stop, non si è fermato ed è finito contro il muro di un'abitazione.
A spiegare quanto era successo ai soccorritori è stata la stessa moglie, che nello scontro ha riportato gravi ferite ma non ha mai perso conoscenza; mentre si trovava al volante Marcello Romani ha accusato un amore, e il furgoncino ha continuato ad andare dritto.


E siccome le brutte notizie non arrivano mai da sole, il mio ragazzo è adesso al pronto soccorso dell'ospedale di Faenza perché si sente un senso di oppressione al petto, mani fredde e confusione mentale... è decisamente odioso star qui, a rispondere senza sosta alle telefonate di chi chiama per saperne di più di mio zio, sperando che suoni presto il cellulare e che Diego mi dica che tutto è posto...