venerdì 4 settembre 2009

Castelli, via, ripigliati!

Antefatto 1:
negli anni '40 i cittadini italiani colpevoli di avere un'origine, anche se magari persa nei secoli, ebraica venivano ricercati per essere condotti nei campi di concentramento di Italia, Germania e Polonia, affinché potessero essere uccisi e cremati. Ma tra di loro qualcuno riusciva a scappare in Svizzera, dove le lunghe mani del regime non arrivavano.

Antefatto 2:
negli "anni di piombo" italiani, ovvero gli anni '70-'80, erano numerosi gli esponenti di spicco del mondo politico ed economico nel mirino dei terroristi, che lo Stato cercava di proteggere da attentati e imboscate. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa disse ad uno di questi esponenti che poteva garantire la sicurezza sua ma non della sua famiglia; protezione che la Svizzera poteva offrire, e dunque si trasferì nella Confederazione.

Nel 2008, la Svizzera offre a questo imprenditore la cittadinanza, visto che da anni risiede in territorio elvetico.

Questo imprenditore è Carlo De Benedetti; proprietario di emittenti radiofoniche tipo Radio Deejay e di quotidiani tra cui la Repubblica. Cittadino italiano con doppio passaporto, residente fiscalmente in Italia dove hanno sede le sue società principali.

Stamattina, nel corso di Omnibus su La7, il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, ha definito De Benedetti "un extracomunitario" (nella frase "un gruppo editoriale guidato da un extracomunitario").
Ok che sparare frasi a effetto quando non si ha nulla di concreto da dire è un vizio antico quanto il mondo, ma definire extracomunitario un cittadino italiano che per due volte ha dovuto suo malgrado scappare all'estero per non essere ammazzato, e che oltretutto da lavoro a centinaia di migliaia di persone in Italia (a differenza di altri ben più osannati) è una stronzata troppo grossa per non essere segnalata da qualche parte.

Castelli, diremmo dalle nostre parti con l'antica saggezza che si tramanda dai tempi di Dante, venvia, ripigliati un poìnino, che a fà la figura del ciùo si passa anche da bischeri!

lunedì 20 luglio 2009

Talebanizziamoci all together!!!!

Da qualche anno, vari personaggi riempiono le pagine dei giornali e gli schermi televisivi gridando contro il pericolo che la nostra società abbandoni la cara vecchia religione cristiana per assorbire le tradizioni provenienti dai paesi arabi, dando colpa di ciò all'immigrazione da tali zone del mondo. E anche se non per colpa degli immigrati, per una volta stanno avendo una qualche ragione...

Le bevande alcoliche sono state proibite nel Corano attraverso parecchi versi distinti e rivelati in tempi diversi lungo un periodo durato anni. Inizialmente ai musulmani fu proibito di pregare se inebriati dall'effetto dell'alcool (4:43), poi fu rivelato un versetto successivo che diceva che l'alcol contiene cose buone e cose cattive, ma che le cose cattive superano di gran lunga quelle buone ( 2:219). Ciò fu il passo seguente per far abbandonare il consumo di alcol alle persone che ne facevano uso. Infine " intoxicants ( bevande alcoliche)and games of chances" furono definite " cose abominevoli frutto dell'opera di Satana" fatte allo scopo di allontare le persone da Dio e di far dimenticare la preghiera, pertanto ai musulmani fu ordinato di asternesi dal bere alcolici((5:90-91). Questo è quanto si può leggere su Yahoo! answers, ed è quanto si vuol far accadere anche nel nostro paese.

Prima, il divieto di far bere alcolici (qualunque alcolico) ai ragazzi sotto ai 16 anni. Ovvero, se tale provvedimento fosse esistito prima del 1992 i miei genitori sarebbero finiti in galera dio solo sa quante volte, visto che a tavola il vino in casa mia non è mai mancato, e (anche se annacquato) nemmeno nel mio pancino fin da quando avevo 4-5 anni. Già vi sento strillare inorriditi per l'incredibile rivelazione, ma tranquilli, sono ancora vivo e in discreta salute. Però, bere vino e alcool in genere in casa mi ha sempre risparmiato di berne troppo fuori casa... del resto, si sa che se una cosa non è proibita dai genitori i ragazzi la fanno in casa e non in giro. A nessuno è venuto in mente che forse forse se i ragazzi bevono fuori casa fino a perdere la testa è perché nessuno gli ha mai insegnato a bere in maniera corretta per non correre rischi? Il famoso "bere responsabilmente" che è obbligatorio mettere anche nelle pubblicità... ma chi insegna cosa vuol dire e quanto è "responsabilmente"?

Ci pensa la legge, che diamine! Finalmente qualcuno si è accorto, dopo qualche centinaio di anni, che in Italia si beve tranquillamente. E che da centinaia di anni la gente fa stragi con la macchina (o con il calesse, quando le macchine non c'erano) solo perché beve anche solo un bicchiere di vino o di spumante! Allora beh, vietiamo in toto di guidare se qualcuno ha fatto un brindisi... lo hanno fatto ieri a Palermo, facendo l'etilometro ad un corteo nuziale: http://www.agi.it/palermo/notizie/200907201548-cro-rt11173-la_sposa_e_il_testimone_ubriaco_scatta_la_denuncia_a_palermo .

No, aspettate, in realtà non è proprio così... le stragi del sabato sera, con le proporzioni devastanti che conosciamo, qualche anno fa non c'erano mica... forse 10 anni fa il vino e la birra li facevano diversamente, ed erano meno alcolici. O forse 10 anni fa era più difficile mischiare qualunque tipo di droga con l'alcool, o magari ci insegnavano che i "mischioni" (cioè bere alcolici di diversa gradazione mischiati, magari passando da una gradazione alta a una più bassa) facevano male e noi rispettavamo tale indicazione e tornavamo a casa tutti interi. Sì, io ero tra quelli che si scolava tre birre e si faceva 20 chilometri per tornare a casa, passando indenne tutti i controlli della polizia stradale (che all'epoca per valutare se eri ubriaco non usava un palloncino ma guardava se rispondevi alle domande in maniera logica e se ti reggevi in piedi) e senza mai fare un incidente... i pochi che ho fatto son stati sempre quando non avevo toccato nemmeno una goccia di alcool. E quindi adesso mi fa incazzare parecchio che per colpa di qualche imbecille a cui non hanno insegnato a bere, e che magari mischia una bella sniffata con il suo cuba libre, io non possa nemmeno brindare con UN BICCHIERE DI SPUMANTE (non con una bottiglia di vodka eh!) al matrimonio di due miei carissimi amici per non rischiare di vedermi togliere la patente e staccare una bella multa.

In tutto ciò, non dimentichiamo che gli effetti negativi di un'assunzione massiccia e continuata di alcool ci sono, ben dimostrati e devastanti, così come ci sono dimostrazioni di un effetto positivo nell'assunzione in dosi basse di alcolici a bassa gradazione tipo il vino. Ma ancor di più ci sono, ben dimostrati e devastanti, gli effetti negativi (mai controbilanciati da effetti positivi) del fumo (che lo Stato italiano in prima persona vende in regime di monopolio, facendo molto affidamento sugli introiti della vendita di sigarette, che sono superiori perfino a quanto lo Stato spende per curare chi si ammala di tumore a causa del fumo), dell'inquinamento atmosferico (contro il quale lo Stato non ha finora mai preso alcun provvedimento concreto, solo blocchi della circolazione allo sforamento dei limiti... come se sotto al limite l'inquinamento non avesse effetti, e come se le piogge inquinate non cadessero sulle verdure che mangiamo) e delle emissioni di diossina (e in questo caso l'Italia ha addirittura rifiutato di adottare dei limiti di riferimento più bassi di quelli attuali, come aveva raccomandato l'UE... forse perché il padrone dell'ILVA di Taranto, una delle fabbriche che emette più diossina nel nostro paese, è tra quelli che ha sganciato i soldini per il "salvataggio" di Alitalia?).

Allora, in definitiva si vuol trasformare l'Italia in una Arabia occidentale in cui non si beve e il potere è in mano alla religione, o per l'ennesima volta ci stanno prendendo per il culo con provvedimenti che non servono a una emerita sega?

Che bella l'inaugurazione del nuoto! Grazie mamma Rai!

Sabato sera, a Bologna svaccato sul letto insieme al mio amore, abbiamo pensato di guardare la cerimonia di inaugurazione dei mondiali di nuoto che si svolgono in questi giorni a Roma. E' sempre una bella sensazione vedere sfilare atleti di tanti paesi, diversissimi tra loro ma uniti dall'amore per lo sport, tutti insieme per festeggiare un evento che metterà alla prova le loro abilità e il loro impegno. Quindi, mettiamo su Rai3, intorno alle 21.10... proprio in tempo per vederci la sfilata delle squadre!

Dopo le prime cinque o sei, pubblicità. Già lì le palle girano, specie a uno abituato a guardare lo sport su Sky dove le pubblicità ci sono prima e dopo ma mai durante gli eventi... vediamo se RaiSport+ la trasmette senza spot, ma niente, mandano la scherma registrata. Ma vabbè, passata questa ci vedremo serenamente la sfilata. Passa appena un minuto, e al posto degli atleti compare la pelata di Mazzocchi e gente intervistata, fino al colpo di genio: dividere lo schermo in due finestrelle piccolissime, per cui non si vede né la sfilata, né chi parla; e di vedere chi parla se ne farebbe anche a meno, visto che ciò che conta sono le parole, e per quelle c'è l'audio. Finalmente alla Rai capiscono cosa devono inquadrare, e si rivede la sfilata. Sono le 21.32, e... pubblicità! Rimango basito... nemmeno su Mediaset (o una qualunque altra tv commerciale) ci sono così tanti spot e a così breve distanza... si rientra in diretta, e di nuovo invece degli atleti si vede Mazzocchi con i suoi ospiti che si sperticano in pronostici positivi sui risultati che otterranno i nostri atleti (cosa che non andrebbe mai fatta perché porta una sfiga allucinante).

A questo punto, ormai disgustato cambio canale e mi guardo una partita di rugby su E'Tv. E mi chiedo con che coraggio si riesca ad affidare la trasmissione di eventi importanti alla tv di stato... che ha una formidabile capacità tecnica, e una serie di formidabili imbecilli a gestirla.

lunedì 13 luglio 2009

L'ho fatto, e ora mi candido alle primarie di Stoca

Come annunciato, stasera ho preso il coraggio e la stanchezza a quattro mani e sono andato a comprarmi una tastiera di quelle "classiche" (ricorderete che quella del mio portatile poverina perdeva colpi come una mototrebbiatrice senza gasolio). Nonostante a rallegrare la giornata oggi, non bastassero già la mole assurda di lavoro tipica del mese di luglio e il caldo afoso che mi fa tanto rimpiangere quei giorni di dicembre in cui il vento ti congela le sopracciglia, ci si è messa pure l'Agenzia delle Entrate; che ha deciso, meglio tardi che mai, di venire in pieno luglio 2009 a controllare la contabilità del 2005. A parte il fatto che le leggi in Italia cambiano così alla svelta che nessuno oggi si ricorda cosa la legge imponesse quattro anni fa e quindi il risultato di tutto sarà una multa per qualcosa (perché se fanno un controllo qualcosa devono incassarci, fosse anche solo il canone Rai per i computer) e 20-25 giorni di lavoro perso per star dietro a tutte le loro segate e richieste di fotocopie e di documenti che dovrebbero esserci anche se in effetti non erano obbligatori ma averli è meglio, ma poi... mandare un controllo del genere in pieno luglio, a ridosso di tutte le scadenze che ci sono al 16 del mese, significa proprio aver voglia di rompere i coglioni. Forse era meglio se avevamo preso una badante al nero, meglio se clandestina, 500 euro e nessuno si ricordava più i contributi non pagati per anni e anni... insomma, l'ennesima dimostrazione che in Italia chi è onesto, paga le tasse e ammattisce per seguire tutte le regole possibili, anche le più assurde, viene punito e preso per il culo, mentre chi fa il criminale ed evade anche l'inevadibile viene premiato e additato come persona esemplare. E dato che negli anni ho avuto modo di lavorare ed avere a che fare con varie realtà aziendali ed economiche, purtroppo parlo (o, in questo caso, scrivo) a ragion veduta.

E mancano ancora 4 settimane prima di arrivare alle ferie, 5 prima di partire finalmente per Rimini e riposarmi un po'. E non è una cosa molto incoraggiante. Per fortuna ci sono sempre un ventilatore e un libro da leggere, così il tempo passa un po' più veloce.


E ora vediamo se riuscirò a buttar giù qualcosa ogni giorno, sempre che non mi candidi per le primarie di qualcosa anche io... non certo del PD, che rimane un partito favorevole ai gay quanto Gioveun pianeta favorevole alla vita, ma insomma se trovano tutti un qualcosa per candidarsi, magari ce la fo anche io :P

mercoledì 17 giugno 2009

Chissà, potrebbe essere l'ultimo articolo pubblicato qua sopra...

Speriamo di no... ma fossi in voi riporterei la notizia ovunque potete.

Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D' Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.
In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della
attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.

lunedì 20 aprile 2009

Maledetta primavera...

In effetti, quasi 30 anni fa la Loretta Goggi (quando ancora cantava invece di fare le scenate a Mike Bongiorno in televisione) ci aveva visto giusto lanciando i suoi strali contro questa stagione... è vero che secondo alcuni le mezze stagioni non ci sono più e quindi nemmeno la primavera, ma per i nostalgici come il sottoscritto esistono ancora, e quella del 2009 si sta dimostrando parecchio instabile e senza certezze. Il che, per uno come il sottoscritto che risente pure della crisi della domenica sera, è l'equivalente della mazzata nel collo per un coniglio. Un giorno sole un giorno pioggia, e l'umore inizia a diventare instabile come i governi di Prodi quando Mastella aveva il ciclo; il che non è affatto piacevole, ve lo assicuro, passare dalla gioia e la serenità in cui si vede tuto positivo al vedere tutto nero e senza prospettive piacevoli.
L'unica speranza che resta è che almeno per il ponte del primo maggio il tempo si stabilizzi un pochino sul sereno, visto che per la prima volta da quando avevo gli anni a una sola cifra ho deciso di andare al mare (costiera romagnola, sì, perché costa pochino) e con la pioggia Rimini diventa terribilmente malinconica pure se hai appena vinto al Superenalotto (colpa di Raf e della sua "Malinverno"!).

Sì, lo so, non sono considerazioni molto interessanti, ma ogni tanto i blog servono anche come sfogo (dicono) e anche per questo lo uso... aspettando di riuscire a mettere Wordpress sul mo spazietto web nuovo nuovo, perché c'è qualcosa che mi sfugge e non capendoci un cazzo devo andare a tentativi provocando l'esaurimento nervoso all'helpdesk della Hostek (che credo ci penserà due volte prima di rinnovarmi il dominio)

venerdì 27 febbraio 2009

Hanno denunciato Beppino Englaro...

...devo dirlo: sono delle teste di cazzo. Mi stanno sempre più sui coglioni questi talebani cattolici, gente che non vale niente e che usa la religione per darsi un'importanza che altrimenti non avrebbero. I veri cristiani, che credono in Dio e rispettano la sua legge, non denunciano gli altri, non interferiscono nelle loro vite, non li obbligano a seguire i propri valori, ma danno testimonianza piena dei valori e della fede con la loro vita e con le loro azioni quotidiane. Ditelo, a questi dementi dell'associazione "Scienza e vita", perché sono talmente presi dalla voglia di apparire che nemmeno sanno di cosa e in nome di chi parlano...

Una denuncia per omicidio volontario è stata inviata dall'associazione «Scienza e vita» alla Procura della Repubblica di Udine in relazione alla morte di Eluana Englaro, la donna deceduta il 9 febbraio scorso nella casa di riposo La Quiete del capoluogo friulano dopo 17 anni in stato vegetativo persistente.

ATTO DOVUTO - In seguito alla denuncia - si è appreso in serata da fonti investigative friulane - il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, quale atto dovuto indaga nei riguardi di 14 persone, fra le quali il papà di Eluana, Beppino Englaro, l'anestesista Amato De Monte che ha guidato l'équipe medica che ha attuato il protocollo per il distacco del sondino della donna, e 12 componenti dell'associazione «Per Eluana». L'associazione aveva preso in carico la donna dalla clinica privata di Lecco, la notte del 2 febbraio scorso, per portarla alla casa di riposto «La Quiete» di Udine dove, sulla base del decreto della Corte d'appello di Milano, è stato attuato il protocollo per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione.

mercoledì 25 febbraio 2009

Il governo aiuta gli italiani buttando via 400 MILIONI DI EURO!!!

Ci sarebbe da piangere, se non fosse che ormai anche le lacrime è meglio non farle scendere troppo (potrebbero tassare anche quelle)... come se non bastassero le altre notiziole di oggi, che è un solo giorno e figuriamoci con questo ritmo a quante arriveremo in una settimana, ecco l'ultima perla.

Spiegazione in breve: il 6 e 7 giugno si voterà in tutta Italia per le elezioni amministrative (comuni, province e regioni), unificate in un solo giorno. E si doveva votare anche per un referendum che da un anno aspetta di essere votato, il referedum che vuole far avere di nuovo agli italiani la possibilità di scegliere chi viene mandato in Parlamento; per dirne una, se il referendum passa i cittadini romagnoli non saranno obbligati votando il loro partito a mandare in Parlamento il vicesindaco di Lampedusa, che la Romagna non sa dove sia e non gliene può fregare di meno di cosa accada lì. La cosa logica era di votare tutto nello stesso giorno: si pagano una sola volta gli scrutatori, gli straordinari festivi ai poliziotti, i trasporti delle schede da e per i seggi e così via; di questi tempi, meglio risparmiare visto che i soldi non ci sono né per i lavoratori né per le università né per le scuole.

Invece no: siccome ai partiti (Lega in testa) sta bene che chi va n Parlamento lo scelgano le segreterie dei partiti e non i cittadini, si voterà il weekend successivo, il 14 giugno, con una spesa aggiuntiva di ben 400 milioni di euro!!!

Sono solo una massa di cialtroni...

E adesso ecco l'articolo esplicativo da Corriere.it :

Quattrocento milioni di euro: 112 volte la somma dell'8 per mille distribuita nel 2008 alle organizzazioni di assistenza umanitaria. Ecco quanto costerà, secondo gli economisti de lavoce.info, il rifiuto di inserire il referendum elettorale tra le varie consultazioni (europee, comunali, provinciali…) raggruppate nell'election-day del 6 e 7 giugno. Risultato: ci porteranno a votare molto probabilmente tre domeniche di fila.

Obiettivo, neppure tanto segreto: stufare gli elettori e far saltare il quorum. Così da conservare la legge attuale, definita dal suo stesso ideatore «una porcata». Peccato. Peccato perché la scelta del governo di rompere finalmente con l'andazzo che per decenni aveva sparpagliato le elezioni su una infinità di date diverse era stata apprezzata, sull'uno e l'altro fronte degli schieramenti, da tutti coloro che hanno chiari due punti. Il primo: lo Stato, specialmente in questi tempi di vacche magre, deve risparmiare più soldi possibile. Il secondo: lo stillicidio di continue scadenze elettorali ha troppo spesso frenato (a volte fino alla paralisi) chi stava al governo impedendogli di muoversi senza l'ossessione di essere punito al primo esame, volta per volta cavalcato dai vincitori di turno.

Erano anni che da più parti si invocava l'election day. E anni che, a seconda delle convenienze del momento, si mettevano di traverso questo o quel partito. Finché Roberto Maroni, qualche tempo fa, aveva spiegato: «Il Consiglio dei ministri ha approvato la mia proposta: si voterà insieme per le Europee, per oltre 4000 Comuni e per 73 Province. Per fare questo abbiamo anticipato al sabato la mezza giornata di votazioni che di solito è di lunedì, sia per le Amministrative sia per le Europee».

Alleluja. Ma il referendum? Ottocentoventimila persone, 320 mila più del necessario, avevano firmato ai banchetti in piazza di Mario Segni e Giovanni Guzzetta per cambiare il «porcellum», la legge elettorale che perfino il leghista Roberto Calderoli, suo promotore, aveva definito «una porcata». E intorno alle tre idee di base (premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera, premio di maggioranza alla lista più votata al Senato e divieto delle candidature multiple, che consentivano ai leader eletti in più collegi di optare per l'uno o per l'altro scegliendo di fatto chi fare subentrare e chi no) si erano schierati in tanti. Di destra e di sinistra. Da Arturo Parisi a Gianfranco Fini, da Stefania Prestigiacomo ad Antonio Di Pietro.

Va da sé che Mario Segni, già scottato l'anno scorso dal rinvio della consultazione deciso per la caduta del governo Prodi, l'infarto della XV legislatura e le elezioni anticipate, vive la scelta del Viminale con rabbia e sconcerto: «L'election-day il 7 giugno col Referendum sarebbe stato un'ottima cosa, ma l'election day col Referendum una settimana dopo, stretto tra la prima tornata elettorale e il secondo turno delle Amministrative la domenica seguente, è una vera presa per i fondelli». Che alla Lega non piaccia il Referendum si sa: se passassero i «sì» ai quesiti studiati da Guzzetta il Carroccio rischierebbe di esser preso in mezzo. Calderoli, un mese fa, era stato chiarissimo: «Perché dovremmo accettare un sistema che forza tutti ad entrare in due soli listoni? Berlusconi ha già difficoltà a fare il Pdl, figuriamoci se ci obbliga a entrare in un unico cartello elettorale». Quindi, patti chiari amicizia lunga: «Se qualcuno dei nostri alleati volesse sostenere quei quesiti sappia che qualcuno nella maggioranza potrebbe anche votare contro il governo».

L'obiezione formale è nota: un referendum mischiato in mezzo ad elezioni europee, comunali e provinciali rischia di «confondere» gli elettori. Risposta dei referendari: ma non è forse la destra ad additare ogni giorno a modello gli Stati Uniti d'America? Bene: in trentasei degli States, in contemporanea con le ultime presidenziali che hanno visto il trionfo di Barack Obama, gli americani hanno votato su 153 referendum. Dal matrimonio gay (in California) all'assimilazione dell'aborto all'omicidio (Colorado), dall'abrogazione del diritto all'interruzione anticipata della gravidanza (South Dakota) all'uso medico della marijuana (Michigan) fino, nello stato di Washington, al suicidio assistito.

Lo stesso Roberto Maroni del resto, quando stava all'opposizione, la pensava in maniera diversa. Basti tornare all'aprile del 2001, otto anni fa, quando l'allora premier Giuliano Amato rifiutò di abbinare le elezioni in arrivo il 13 maggio, che avrebbero visto il trionfo del Cavaliere e della sua coalizione, con il referendum sulla famosa devolution lombarda indetto da Roberto Formigoni e caro alla Lega. «Una vendetta meschina », sibilò Ignazio La Russa. «Si voterà anche a costo di sistemare dei seggi in piazza», tuonò il futuro ministro dell'Interno, «se si inventasse un rinvio illegittimo per decreto, la Regione Lombardia è pronta ad installare altri seggi e altri scrutatori per i referendum regionali, vicini a quelli delle elezioni». Altri tempi, altri interessi. Formalmente legittimi, per carità. Purché sia chiaro: collocare il referendum elettorale nella domenica in mezzo tra le Europee e i ballottaggi delle Amministrative per puntare al fallimento del quorum costerà appunto agli italiani, stando ai calcoli di lavoce. info, circa 200 milioni di euro in più di spese dirette («quanto fin qui impegnato per la social card») più altri 200 di oneri indiretti. Totale: 400 milioni. Ottanta in più di quei 322 dati nel 2008 dall'Italia, il più tirchio dei Paesi occidentali, in aiuti al Terzo Mondo.

Gian Antonio Stella

Contratto nazionale scaduto? Sciopera virtualmente!

Io ormai 'un capisco più se sto vivendo in un gigantesco scherzo collettivo, o se veramente vengono fatte certe leggi e la gente è anche contenta che siano fatte.

Lo sciopero virtuale... siamo arrivati a questo, a impedire nei fatti di scioperare a chi lavora nei trasporti per evitare di creare disagi alla gente. Ovvero, non è che si opera PRIMA degli scioperi per evitare che i lavoratori si rompano le palle e facciano sciopero, ma gli si elimina direttamente la possibilità di scioperare.

Ecco qua l'articolo del Corriere.it :

ROMA - Arriva lo sciopero virtuale nei servizi essenziali, in particolare nei trasporti. È quanto prevede la bozza di disegno di legge «per la regolamentazione e prevenzione dei conflitti collettivi di lavoro con riferimento alla libera circolazione delle persone» che sarà all'attenzione del prossimo Consiglio dei Ministri. La delega al governo prevede «l'istituto dello sciopero virtuale, che può essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale».

TRASPORTI - Per proclamare uno sciopero nel settore dei trasporti sarà inoltre necessario un referendum consultivo preventivo obbligatorio. A meno che non si tratti di proclamazioni da parte di sindacati che hanno più del 50% di rappresentatività. In aggiunta, nei servizi di particolare rilevanza, serve anche l'adesione preventiva da parte del singolo lavoratore. Il disegno di legge prevede «l'introduzione dell'istituto del referendum consultivo preventivo obbligatorio, a meno che non si tratti di proclamazioni da parte di organizzazioni sindacali complessivamente dotate di un grado di rappresentatività superiore al 50% dei lavoratori, e della dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero stesso da parte del singolo lavoratore almeno con riferimento a servizi o attività di particolare rilevanza». Il ddl prevede anche la predisposizione di adeguate procedure per un congruo anticipo della revoca dello sciopero al fine di eliminare i danni causati dall'effetto annuncio e di una più efficiente disciplina delle procedure di raffreddamento e conciliazione attenta alle specificità dei singoli settori. Il disegno di legge stabilisce poi la semplificazione delle regole relative alla rarefazione soggettiva ed oggettiva anche in funzione del grado di rappresentatività dei soggetti proclamanti, nonchè di una revisione delle regole sulla concomitanza di scioperi che incidano sullo stesso bacino di utenza.

AUTOTRASPORTO - Il ddl intende regolamentare anche lo sciopero nel settore dell'autotrasporto attraverso l'attribuzione di specifiche competenze e funzioni di natura arbitrale e conciliativa, anche obbligatorie o su richiesta delle parti, alla Commissione per le relazioni di lavoro . Il ddl prevede un più effettivo raccordo e scambio di informazioni tra la Commissione per le relazioni di lavoro e le autorità amministrative competenti per l'adozione della ordinanza di precettazione, nonchè di un potenziamento del coinvolgimento delle associazioni degli utenti e della corretta informazione all'utenza dei servizi essenziali anche attraverso le televisioni e gli organi di stampa; divieto di forme di protesta o astensione dal lavoro lesive, anche per la durata o le modalità di attuazione, del diritto alla mobilità e alla libertà di circolazione anche attraverso l'individuazione, nei contratti e negli accordi collettivi relativi a servizi non essenziali, di specifiche formalità e procedure per la proclamazione.

Ma io me lo sentivo...

...che qualcosa di strano doveva esserci dietro alla canzone che Povia ha presentato a Sanremo. Per quanto lui abbia ripetuto che si tratta solo della storia di una singola persona da lui incontrata in treno (che poi, chi è il demente che si mette a parlare delle proprie storie intime con uno sconosciuto in treno?), era davvero troppo strano. Anche se andiamo al di là del fatto che io etero (presunti) diventati gay o almeno bisex ne ho conosciuti (e ne conosco) a tonnellate sia in senso biblico che non, ma di gay o bisex diventati etero non ne conosco manco mezzo e credo non ne conoscerò mai uno.
Infatti stamattina il quotidiano gratuito Leggo pubblica un articolo in due parti, che vi riporto con un breve commentino.

Prima parte:
La canzone «Luca era gay», presentata all'ultimo Festival di Sanremo da Povia, è tuttora al centro di polemiche per il modo «particolare» con il quale è stato affrontato il tema dell'omosessualità. Striscia la Notizia è in grado di rivelare in quale contesto Povia è venuto a conoscenza della storia di Luca, da cui poi avrebbe tratto ispirazione per la sua canzone. «Nell'ottobre del 2007 -sottolinea l'ufficio stampa del programma- Striscia si è occupata di Arkeon, un' associazione in cui, alcuni ex adepti avevano segnalato al tg satirico che i leader del gruppo millantavano di poter curare gravi malattie e ne denunciavano anche i metodi coercitivi e violenti. Padre Caltalamessa, conduttore del programma »A sua immagine«, ha promosso le attività di Arkeon dedicandole una puntata e raccontando come avesse aiutato un ragazzo a uscire dalla condizione di omosessualità. Il nome del ragazzo era proprio Luca». «In un'intervista-confessione Luca racconta la sua esperienza di ragazzo gay che, grazie ad Arkeon, è ora sposato con una donna da cui ha avuto anche un figlio. Nelle parole di Luca è possibile ritrovare le strofe della canzone presentata a Sanremo da Povia. Un' inchiesta sul metodo Arkeon, meno di un mese fa, ha visto la Procura di Bari chiedere il rinvio a giudizio per undici persone. Nell'indagine -continua l'ufficio stampa di Striscia la Notizia- sono stati contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata di violenza».
Alla faccia dello sconosciuto incontrato in treno, la storia era troppo piena di luoghi comuni per essere vera, e infatti non lo è visto che si ispira alle minchiate raccontate dai talebani cattolic di Akreon.
Per inciso, quel testa di cazzo di padre Caltalamessa conduce un programma su RaiUno, pagato quindi da tutti voi che leggete.

Seconda parte:
Alla fine è uscito allo scoperto. Dopo le polemiche che hanno preceduto e accompagnato la sua partecipazione al Festival di Sanremo, Povia getta la maschera e fa capire chiaramente che la sua canzone, Luca era gay, non è solo il racconto di una storia, ma anche una presa di posizione rispetto al tema dell'omosessualità. Come anticipa il sito web Tvblog, questa sera alle 22:55 andrà in onda sul canale del digitale terrestre Rai 4, durante il programma Sugo, un'intervista rilasciata dal cantante a Christian Letruria. Tra le frasi che faranno discutere, ce n'è una in particolare che rivela l'omofobia di Povia: “Non si deve fare ironia anche perché per fare i figli non si viene dietro. Possono dire quello che vogliono ma per fare figli non si viene dietro”. Il cantante, inoltre, afferma di avere apprezzato l'articolo in sua difesa scritto dall'intellettuale omosessuale Walter Siti sulle pagine de La Stampa. “L’ho letto -dichiara Povia - bello. Finalmente parla di dialogo, come diceva Berlinguer, con il quale si può ottenere tutto e ha chiesto a me, o ad altri, di scrivere una canzone per l’anno prossimo su qualcuno che da etero diventa gay. Sono un cantautore, mi candiderei se ci fosse il partito dell’analisi e del ragionamento. Quando c’è un manifestazione seria nella quale credo, come il Family Day, vado e non me ne fregava nulla se c’erano politici separati, predicatori che razzolavano male. Ci sono andato perché ci credevo, perché credo nella sanità. In quel momento ero di destra. Ora sto scrivendo una canzone contro il governo perché per mia figlia tra qualche anno dovrò spendere venti-trentamila euro per la scuola. In quel momento sarò di sinistra". E aggiunge: "Per me la sessualità è un pensiero, una mentalità, un’opinione e anche una religione. I film porno li vedo con gli amici. Da solo diventerebbe una droga, invece dopo i concerti…”. Adesso, che ha già ottenuto il secondo posto al Festival di Sanremo, si può sbottonare.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma probabilmente farsi troppe seghe con gli amici davvero brucia i neuroni. Che poi, per inciso, farsi le seghe da soli è normali, ma farsele solo insieme ad altri uomini è la cosa più gay che esiste...

Chissà, potrei anche...

...ricominciare a usare il blog, dopo tanto tempo. Ci sono così tante robe schifose in giro adesso, che stare zitti è parecchio ardua.

L'ultima è che per far fare soldi a qualche amico di Berlusconi (come successo con la variante di valico, il ponte sullo Stretto di Messina e l'Alitalia) avremo anche noi le nostre brave centrali nucleari. Come? Siete tra quelli che credono alla cazzata che il nucleare è l'unica strada percorribile per l'Italia, e che tanto non è pericoloso? Allora non leggete questo articolo che riporto dal Corriere.it di oggi... potreste ricredervi e si sa, oggi come oggi è meglio essere assassini che cambiare idea...

Le centrali nucleari di nuova generazione sono più pericolose, in caso di incidente, degli impianti che dovrebbero sostituire. Lo afferma un'inchiesta del quotidiano britannico The Independent, secondo cui alcuni documenti di natura industriale proverebbero come, in caso di incidente, la fuoriuscita di radiazioni da queste centrali sarebbe notevolmente più consistente e pericolosa che non in passato. Documenti che provengono anche dalla francese Edf. Si tratta di prove, scrive il quotidiano, «ben sepolte tra le carte della stessa industria nucleare» e che «mettono in dubbio le ripetute affermazioni secondo le quali i nuovi Epr (European Pressurised Reactors) sarebbero più sicuri delle vecchie installazioni». Semmai sarebbe vero il contrario: «Pare che un incidente a un reattore o al sistema di smaltimento delle scorie, sebbene più difficile da verificarsi, potrebbe avere conseguenze ancor più devastanti in futuro». In particolare, tra gli studi esaminati, «ce n'è uno che suggerisce che le perdite umane stimate potrebbero essere doppie» rispetto al passato.


QUADRUPLO DI PARTICELLE - Un impianto della generazione Epr è già stato realizzato in Finlandia, due sono in fase di realizzazione o progettazione in Normandia. Quattro verrebbero realizzati dalla Edf in Gran Bretagna. L'India è interessata a costruirne sei. «Finora questo tipo di centrali è stato generalmente considerato meno pericoloso di quelli attualmente in funzione - continua il giornale britannico - solitamente perché dotato di maggiori misure di sicurezza e in grado di produrre meno scorie. Ma le informazioni contenute nei documenti da noi consultati dimostrano che in effetti producono una quantità di isotopi radioattivi di gran lunga maggiore tra quelli definiti tecnicamente "frazioni di rilascio immediato" proprio perché fuoriescono facilmente dopo un incidente». Inoltre «i dati contenuti in un rapporto fornito dalla Edf suggeriscono l'idea che la quantità di particelle radioattive di rubidio, bromo, cesio e iodio sarebbero il quadruplo che con i reattori attualmente in uso». Un secondo rapporto, questa volta della Posiva Oy, una compagnia specializzata nel trattamento delle scorie nucleari e che è di proprietà di due ditte specializzate nella costruzione di centrali, «lascia intendere che la produzione di iodio 129 sarebbe addirittura sette volte superiore».

VELOCITÀ DOPPIA - Non basta: un terzo dossier, redatto dalla Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste, lascia concludere che il cesio 135 e il cesio 137 sarebbero maggiori di 11 volte. Tanta disparità nei possibili effetti di un incidente è dovuta proprio all'idea attorno alla quale sono impostati i reattori di nuova generazione, che bruciano il loro combustibile nucleare a una velocità doppia rispetto agli attuali«. La Areva, l'azienda che progetta gli Epr, ha puntualizzato, una volta interpellata dall'Independent, che «la radiattività complessiva delle scorie in realtà aumenta solo in misura leggera». Inoltre «queste centrali sono state progettate esattamente per bloccare ogni fuga radioattiva». Il quotidiano, però, ha fatto analizzare i dati ad alcuni esperti di propria fiducia. Conclusione: «il motivo di preoccupazione è comunque la grande quantità di materiale radioattivo che può fuoriuscire, perché nessun sistema dà la certezza matematica della sicurezza». A riguardo il commento della Edf è lapidario: «Siamo fiduciosi che i nuovi impianti possano essere costruiti e gestiti in assoluta sicurezza». (Agi)

lunedì 19 gennaio 2009

Senti senti 'sto Luca che era gay...

Non so se l'avevo mai scritto sul blog, ma in ufficio il capo vuole la radio sintonizzata 24 ore su 24 (pure se noi lavoriamo 8 ore al massimo) su Radio Deejay.

Che oggi in "Ciao Belli" ha tramesso la versione youtube di "Luca era gay"di Povia.

Che io non avevo ancora sentito.

Che fa morire dal ridere.

Che è questa (video su http://www.youtube.com/watch?v=KSKGUaHYcV8 )

L’ho preso pure a secco

Più duro di un ghiacciolo senza stecco

E se non sto molto attento

Il giorno dopo poi cammino a stento

Anch’io come Grillini

Mi sento un grande esperto di pompini

Però io adesso son guarito

Non sento più quel frivolo prurito.

E tutti quanti lo sanno

Son stato eletto pure frocio dell’anno

Oh ce l'ha fatta Tiziano

A diventare famoso anche se ha dato via l’ano.

Perché io ero un gran ricchione

Se preferisci culattone

Ma la sostanza è sempre quella

Non amo la figa ma solo la cappella.

Perché io ero un gran finocchio

Anche se al primo colpo d’occhio

Sembro proprio un uomo con dei sani principi

Ma se ne accorgerebbe pure un pazzo

Che purtroppo a me

Piace solo il….

Piacere sono Luca

Per tutti sono quello che la suca

Però io adesso son guarito

Al massimo ci infilo solo un dito

E tutti quanto lo sanno

Che a dare il culo ci si becca un malanno

Oh, me lo ha detto anche Ratzi

Che non sei normale se ti piacciono i cazzi.

Però io ero un gran ricchione

Se preferisci culattone

Ma la sostanza è sempre quella

Non amo la figa ma solo la cappella.

Ma adesso non sono più gay

Mi faccio solo i cazzi miei

Ancora Adesso il culo me lo spacco

Però in un altro senso

Ma mi piaceva un sacco

Pure prima.

E dopo il calcetto

Non guardo più al di sotto del petto

È Perché se guardi in basso

Sotto le docce è quasi con certezza

Che becchi una mazza

E diventi pazza!

E finisce che ti piacerà il pene

E poi diventerai un ricchione

Se preferisci culattone

Ti sveglierai al mattino con la voglia di cazzo

E se non trovi chi ti farà il mazzo

Tu diventi pazzo.

E poi ti svegli la mattina

Ancora messo a pecorina!