mercoledì 17 ottobre 2007

Il vescovo va in visita all’Arcigay

Ho trovato questa notizia stamattina in rete, e dato che è molto particolare nel suo genere la riporto anche qua:

GROSSETO. Non trascura il mondo gay il vescovo di Grosseto monsignor Franco Agostinelli che stasera si recherà nella sede grossetana nella sede dell’Arcigay “da Vinci” a Barbanella per una visita pastorale. «È stata la parrocchia - ha confermato il vescovo - a stilare, come fanno tutte, il programma della visita. Visiterò la sede come faccio sempre con associazioni politiche, economiche e di volontariato. I gay? Provo rispetto per loro, come per tutti gli altri, e non li giudico; non intendo giudicare chi ha un progetto antropologico diverso dal mio». Felice l’Arcigay di Grosseto: «Per la prima volta nel nostro Paese un rappresentante delle istituzioni cattoliche parteciperà ad un incontro con un’associazione che lotta per i diritti di gay, lesbiche e trans. Un messaggio per quei cattolici che vivono con sofferenza le posizioni intransigenti di alcuni elementi della Chiesa».

Il gesto ha certamente un forte valore simbolico. Il vescovo di Grosseto, monsignor Franco Agostinelli, stasera alle 21 compirà una visita pastorale nella sede dell’Arcigay Leonardo da Vinci, a Barbanella, in provincia di Grosseto. «E’ stato la parrocchia a stilare il programma della visita - ha spiegato il prelato - visiterò questa sede come faccio sempre con associazioni politiche, economiche e di volontariato. Provo rispetto per queste persone, come per tutte le persone, anche se posso non condividere alcune cose». Trionfante il commento dell’Arcigay di Grosseto.

«Per la prima volta - dice in una nota - nel nostro paese un rappresentante delle istituzioni cattoliche va ad un incontro con un’associazione che lotta per i diritti di gay, lesbiche e trans. L’incontro è stato richiesto a luglio dalla Curia di Grosseto nell’ambito delle visite pastorali che mons.Agostinelli effettua in quel periodo. L’incontro avrà carattere informale e avrà l’intento di una reciproca migliore conoscenza: sarà un messaggio chiaro per tutti quei gay e lesbiche cattolici che vivono con sofferenza le posizioni intransigenti di alcuni elementi della Chiesa».

«Siamo felici che all’Arcigay di Grosseto - commenta il presidente provinciale Davide Buzzetti - tocchi il compito di rispondere positivamente a questo ponte gettato da rappresentanti della Chiesa. Forse paga l’atteggiamento di critica ma sempre di apertura che abbiamo manifestato nel corso degli anni. E’ un’occasione di dialogo e di distensione che non va sprecata».

All’incontro parteciperà anche il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso, che commenta con soddisfazione la notizia: «E’ un gesto importante, di una «eccezionalità unica», dice. «Finora è anche accaduto che ci fossero incontri tra delegazioni di Arcigay e un vescovo, come è capitato a me ad Aosta, ma eravamo noi ad andare nella sede vescovile». Ora invece a muoversi è il prelato, che andrà nella sede dell’associazione.

«I vescovi non fanno mai nulla a caso, per questo il gesto si può inserire in questo atteggiamento un po’ diverso che registriamo da quando mons. Bagnasco è alla guida della Cei: non c’è più stato un attacco diretto a persone o a istituzioni, da dopo il gay pride. Da maggio ad oggi - aggiunge Mancuso - né Ratzinger né Bagnasco hanno più avuto parole di scontro». Sul perchè, Mancuso ha due teorie: «Quel milione di persone in piazza a San Giovanni ha sicuramente influito, la Chiesa è abituata a valutare i numeri. Inoltre, Bagnasco, al di là delle prime infelici frasi, ha adottato uno stile diverso rispetto a Ruini, ha una visione più pastorale e meno di interventismo. Stasera sarò a Grosseto; ascolterò, ma già l’atto di per sé è molto importante».

Ma non sarà la prima volta che i vertici della curia cittadina vedranno i rappresentanti del circolo “Leonardo Da Vinci”. Nel 2002, dopo che il vescovo precedente si era rifiutato di riceve i soci dell’Arcigay, l’appena insediato monsignor Agostinelli decise di accogliere informalmente i rappresentanti dell’Arcigay.

Nel 2003, invece, l’incontro fu deciso dopo una polemica seguita a margine delle manifestazioni per la giornata dell’olocausto, che si celebra in tutto il mondo ogni 27 gennaio.

Inoltre, nel maggio di quest’anno, in occasione della veglia contro l’omofobia, il Vescovo partecipò con una lettera di solidarietà.

(tratto da GayNews e Gay.it)

Nessun commento: