lunedì 8 ottobre 2007

Ferro e cartone

"Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza...
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse... "
Anche se quest'anno l'autunno si è fatto un bel po' attendere, la descrizione di ottobre data da Guccini nella sua "canzone dei dodici mesi" rimane sempre una delle più vere... come la nebbia che ho trovato sabato sera andando dal mio amore, ai piedi del Mugello, e quella che ho trovato al ritorno sull'autostrada, la prima nebbia della stagione; lo so, magari sembra una sorta di retorica classica l'abbinare l'autunno alla nebbia, al freddo e alle giornate più corte, ma io sono fatto così, durezza su certe cose ma sempre in fondo un "pezzo di pane" legato ad una visione un po' romantica (visione che è la migliore garanzia che esista di prendere le più sonore inculate). Ferro e cartone, appunto, che è anche il titolo della canzone di Francesco Renga che in questi giorni si sente suonare nelle radio (e di cui alla fine vi metterò il testo), anche se poi il senso della canzone è diverso da quello che gli ho dato io, ma vabbè, questo è anche il bello della musica, alla fine ognuno gli da il significato che sente più suo.
Con questo intervento sono quindi tornato anche a parlare degli affari miei, che è poi una delle cose a cui servono i blog, peccato che proprio stasera sia al limite delle forze dato che giovedì e venerdì ho lavorato per 8 ore, la notte tra sabato e domenica abbia chiuso gli occhi solo 5 ore (son tornato alle 5, e poi la mattina c'era il gran premio..), ierisera mi sono addormentato alle 2 e stamani alle 6 ero di nuovo in piedi... insomma, ho un po' di deficit di sonno ultimamente :D insomma dicevo, almeno ho la scusa della stanchezza sia per gli errori ortografici che ho seminato a chili e per la brevità, per quanto poi non ci siano tantissime cose da raccontare.
Quindi finisco di ingolfare 'sto spazio e vi butto lì il testo che vi avevo detto all'inizio, di Francesco Renga, dal titolo "Ferro e cartone":

Ricordi
lontani e lo sai
non pensarti stanca
non pensarti mai
è tardi
e forse non vuoi
anche se ti cerco
non mi sentirai

coprirò le distanze per venire da te
misurando le forze, quando vento non c'è
in un giorno di sole volerò via da qui
sono ferro e cartone queste mie nuove ali.

I giorni,
non passano mai
uno dopo l'altro
dimenticherai
ritorni
a volte lo fai
anche se ti sento
non risponderai

coprirò le distanze per venire da te
misurando le forze quando vento non c'è
in un giorno di sole volerò via da qui
sono ferro e cartone le mie ali e così

farò in modo che il viaggio sia il piu' breve che so
e trovato il coraggio da te tornerò
dovrò fare attenzione per non cadere giù
tra rimorso e dolore e non perderti più

CORO:
(sono ferro e cartone le mie ali e così)

respiro
diventerò

CORO:
(sono ferro e cartone le mie ali e così)

in volo
mi librerò
leggero in bilico

CORO:
(sono ferro e cartone le mie ali e così)

respiro
diventerò

CORO:
(sono ferro e cartone le mie ali e così)

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